L'artrosi della trapezio-metacarpica (Rizoartrosi)
Rappresenta il 10% delle localizzazioni artrosiche globali
Colpisce le donne con percentuale di 20 a 1, > oltre i 50 anni
Teoria Legamentosa ( la lassità legamentosa faciliterebbe)
Teoria Muscolare ( Ruolo principe dell'ALP)
Teoria Ormonale (lassità legamentosa ed uso manuale)
Teoria dello stress ripetitivo (soprattutto presa di oggetti fini)
Teoria ossea (displasia ed ipoplasia ossea ),Teoria degli assi del movimento
Teoria ipoplastico-displastica,Teoria della malattia cartilaginea primitiva
Teoria traumatica
L'artrosi della trapezio-metacarpica è lenta e progressiva, interessa le donne oltre i 50 anni, con un rapporto di 20:1 rispetto agli uomini. Si evidenzia un progressivo peggioramento del movimento con aumento progressivo del dolore, soprattutto nei movimenti fini di avvita e svita e nella presa di oggetti dimedie dimensioni, al diminuire della forza, si associa un aumento del dolore e della deformità. Si evidenziano dal punto di vista radiografici 4 stadi di Dell.
La stadiazione radiografica va di solito di pari passo con quella clinica, con aumento del dolore e della limitazione antalgica.
Classificazione di Eaton e Littler
Stadio 1° aumento dello spazio articolare (dovuto alla sinovite)
2° diminuzione dello spazio articolare e presenza di osteofita < a 2 mm.
(spesso associato a sub-lussazione dorsale della base del 1° metacarpale)
3° scomparsa spazio articolare, artrosi conclamata con osteofita >3 mm.
(associata a sub-lussazione evidente della trapezio-metacarpica)
4° artrosi anche dell' articolazione scafoide-trapezio e trapezio-trapezoide
(associata a sub-lussazione irriducibile della trapezio-metacarpica e rigidità)
Per lo stadio 1 è scosigliabile qualsiasi intervento chirurgico, ma il trattamento si limiterà all'utilizzo di tutori con pollice incluso, coadiuvati da terapia locale con tecar terapia o laserterapia e terapia farmacologica.
Per lo stadio 4, panartrosi, non ci sono altre soluzioni che l'intervento di artroplastica della trapezio-metcarpica con escissione del trapezio e ricostruzione legamentosa con flessore radiale del carpo (da me preferita all'escissione pura).
Negli stadi 2 e 3 dell'artrosi della trapezio-metcarpica (foto1), io prediligo da circa dieci anni l'intervento di artroplastica con interposizione di spaziatore (biologico riassorbibile o in pirocarbonio, anallergico e con la stessa elasticità dell'osso) (foto 2 e 3) e ricostruzione legamentosa utilizzando una porzione del flessore radiale del carpo. Tale trattamento, risparmia il trapezio, mantiene l'altezza della colonna del pollice, migliora la forza di presa e di pinza del pollice e rimanda di diversi anni l'asportazione completa del trapezio. Soluzione sempre possibile, in caso di deterioramento delle strutture ossee limitrofe o fallimento dell'intervento di interposizione.