L'alluce valgo è una delle patologie più diffuse a carico del piede.
E' caratterizzato da una deformità del primo dito (l'alluce, appunto) che comporta una deviazione laterale della falange, con lussazione dei sesamoidi. In genere, questa deformità è accompagnata da una tumefazione dolente della parte interna del piede, la cosiddetta "cipolla", che altro non è che una forma di borsite, cioè di infiammazione da sfregamento con la calzatura. L'alluce valgo si associa talvolta al piede piatto, deformazioni al secondo e terzo dito, definiti " dito a martello".
Il carico del piede non appropriato può provocare ulteriori conseguenze sulle articolazioni del retropiede e sulle ginocchia, sulle anche e sulla colonna vertebrale.
Nella donna l' alluce valgo è dieci volte più frequenta che nell'uomo, si può verificare dai 15 anni ai 60, in genere di età matura o senile diventa sintomatica, anche se è difficilmente tollerabile soprattutto nei casi di alluce valgo giovanile.
Esistono circa 100 interventi diversi per la correzione dell'alluce valgo. Proprio l'alto numero di trattamenti proposti, rende conto delle difficoltà di ottenere dei risultati completi e stabili nel tempo.
A mio avviso la tecnica mininvasiva percutanea di correzione dell'alluce valgo, è attualmente quella più indicata, ad eccezione che nei casi molto gravi.
Tale tecnica ha trovato i primi utilizzi in America ed in Spagna, anch'io utilizzo tale tecnica da circa 2 anni, dopo aver seguito uno stage in Spagna dal dottor De Prado, uno degli ideatori e perfezionatori della tecnica, altri stage in Francia ed in Italia, anche su cadavere per perfezionare sia la mia manualità sia soprattutto le indicazioni più appropriate.
La tecnica prevede mini incisioni, utilizzo di strumentario appropriato, controllo fluoroscopico durante l'intervento, assenza assoluta di mezzi di sintesi ed un bendaggio funzionale. Nonché deambulazione immediata subito dopo l'intervento con scarpa apposita per 40 giorni circa.