Il dito a scatto

Il "dito a scatto" è una malattia infiammatoria dei tendini flessori delle dita. Tale canale risulta in alcuni tratti ispessito in strutture, denominate pulegge di riflessione, che consentono ai tendini di flettere le dita a livello delle articolazioni digitali (Fig. 1). Se un tratto dei tendini si allarga a causa di un processo infiammatorio, questi scorrono con fatica all'interno del canale e, a volte, si "bloccano" a livello dell'imbocco del canale stesso. Il passaggio dei tendini inizialmente avviene appunto a fatica provocando dolore e una sensazione di crepitio oppure avviene repentinamente con il classico "scatto" (Fig. 2). Il ripetersi di questo passaggio "difficoltoso" determina il persistere dell'infiammazione tendinea e quindi il progressivo aumento di volume dei tendini già ingrossati, creandosi così un circolo vizioso che mantiene il processo infiammatorio.

 

Fig. 1: Anatomia normale del canale digitale raffigurante i tendini flessori, la membrana sinoviale e le pulegge

 

Fig. 2: Raffigurazione del "blocco" di scorrimento causato dall'ingrossamento dei tendini flessori all'imbocco del canale digitale

 

  

Chi colpisce

 

Il "dito a scatto" compare il più delle volte spontaneamente, senza causa apparente. A volte può essere secondario a traumi della mano o compare in associazione a malattie come il diabete, la gotta, il morbo di Dupuytren, l'artrite reumatoide o l'artrosi primaria della mano. L'età più colpita risulta essere tra i 40 e i 60 anni e soprattutto i lavoratori manuali. La malattia può colpire anche i bambini nei primi mesi di vita, solitamente a livello del pollice che appare bloccato in flessione.

 

  

Sintomi

 

Il dito a scatto colpisce preferibilmente il pollice, il medio e l'anulare ma a volte anche l'indice e il mignolo. I pazienti si lamentano di un movimento digitale doloroso e anomalo anche se a volte è possibile avvertire il tipico "scatto" senza alcun dolore. Il paziente di solito riferisce lo "scatto" a livello dell'articolazione interfalangea prossimale delle dita o dell'interfalangea del pollice, quindi in una sede distale alla reale sede del problema. Lo "scatto" viene di solito avvertito il mattino quando, al risveglio, il dito o le dita appaiono flesse nel palmo e il paziente è costretto a compiere un discreto sforzo per eseguire l'estensione del dito. A volte è necessario utilizzare la mano controlaterale per estendere il dito. La palpazione nella regione palmare spesso rivela la presenza di un nodulo che si muove durante il movimento del dito. In uno stadio avanzato il dito può risultare bloccato in estensione o flessione. A volte la palpazione del palmo della mano sul decorso del canale digitale può provocare dolore e svelare un semplice processo infiammatorio del tessuto sinoviale che circonda il tendine e che viene denominato "tenosinovite". In tal caso il movimento del dito può avvenire con una sensazione di crepitio ma senza effettivo "scatto".

L'esame radiografico qualche volta è necessario per escludere che possano esservi cause ossee al "blocco" dello scorrimento dei tendini. Un esame ecografico può svelare nelle fasi iniziali la semplice tenosinovite ma risulta inutile.

 

  

Trattamento

 

Nella fase iniziale è indicata terapia con FANS o altro, sotto prescrizione medica e ciclo di fisioterapia.

Nella fase di stato, con dolore e scatto, solo con dolore e difficoltà all'estensione od alla flessione del raggio, l'intervento è risolutivo e si esegue in anestesia locale, in regime di day surgery.

Le infiltrazioni locali di cortisone sono indicate solo in particolari casi di concomitanza di patologie sistemiche che sconsiglino qualsiasi intervento chirurgico.

Il paziente deve muovere le dita immediatamente dopo l'intervento. A volte può rendersi necessario per alcuni giorni l'utilizzo di una stecca metallica o fisioterapia assistita per recuperare l'estensione completa del dito operato.

 
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