Il pollice dello sciatore

La rottura del legamento collaterale ulnare dell'articolazione metacarpo-falangea del pollice viene attualmente considerata una delle più comuni lesioni della mano negli atleti in genere e sicuramente la più comune lesione dello sciatore. Il legamento collaterale ulnare si trova al di sotto dell'aponeurosi del muscolo adduttore del pollice ed é la struttura che permette al pollice di eseguire una presa stabile. Nel caso di rottura completa l'estremità prossimale del legamento può ripiegarsi su se stessa e l'aponeurosi si può trovare interposta tra le due estremità del legamento (Foto 1). In questo caso l'immobilizzazione, per quanto prolungata nel tempo, non porterà a guarigione. L'articolazione rimarrà instabile e tutti i tipi di impugnatura, svitare un barattolo, girare la chiave nella toppa provocheranno l'insorgenza del dolore e la sensazione di perdita di forza di presa.

 

Si evidenzia la lesione del legamento collaterale ulnare dopo apertura dell'aponevrosi adduttoria

 

  

Meccanismo di lesione

 

La lesione è il risultato di una apertura forzata del pollice, come avviene appunto nel caso di una caduta sulla mano aperta che tiene il bastoncino da sci, oppure in cadute con lo scooter o in bicicletta e in tutte le abduzioni forzate del pollice.

  

 

Trattamento

 

Le lesioni più comuni sono rappresentate da una lacerazione parziale del legamento collaterale ulnare. In questo caso il trattamento consiste nella immobilizzazione del pollice per 3 settimane con stecca gessata con pollice incluso e forzato in senso adduttorio.

 

Nel caso il legamento sia completamente rotto il trattamento deve essere chirurgico e consiste nella riparazione diretta del legamento o nella sua reinserzione a livello della base della 1a falange del pollice, con ancoretta o con tunnel transosseo e pull-out. A tale trattamento segue la immobilizzazione del pollice in apparecchio gessato o in tutore ortopedico per almeno 20 giorni.

 

Già da subito si dovranno iniziare gli esercizi di mobilizzazione attiva della falange distale del pollice per evitare che si formino aderenze tra l'apparato estensore ed il legamento riparato. Dopo i 20 giorni, si inizierà la ripresa graduale dei movimenti di flesso-estensione dell'articolazione metacarpo-falangea, anche con pull-out in sede. Sarà tuttavia opportuno proteggere il pollice con il tutore ortopedico da movimenti di apertura per altre 2 settimane, solo alla notte, evitando comunque attività lavorative o sportive che richiedono l'esecuzione di una pinza forzata per almeno 2 mesi.

 

L'esame radiografico, indispensabile per una diagnosi, si esegue con una radiografia standard, e può rivelare il distacco di un frammento osseo dalla base della prima falange del pollice, a cui è adeso il legamento. In caso di lesione pura legamentosa, l'unica possibilità di far diagnosi è (dopo il supporto clinico di instabilità provocata all'abduzione, senza forzare) sarà una radiografia eseguita in stress abduttorio sulla M-F, anche comparativamente. Tale lesione è da considerarsi una frattura da strappamento da parte del legamento e richiede un adeguato trattamento chirurgico di osteosintesi (Fig.2).

 

Lesione con frammento osseo

 

 

Ritorno all'attività sportiva

 

Considerando che tale lesione colpisce spesso atleti in attività agonistica o comunque persone giovani dedite ad attività sportive, é importante che la ripresa degli allenamenti avvenga rapidamente. Gli atleti possono riprendere l'attività sportiva già durante la fase iniziale di immobilizzazione e proseguirla anche durante il trattamento riabilitativo utilizzando un tutore ortopedico di protezione I tutori proteggono l'articolazione metacarpo-falangea del pollice dai movimenti di lateralità che potrebbero mettere in tensione le strutture capsulolegamentose lese dal trauma. La ripresa del lavoro o dell'attività sportiva, sarà rimandata alla ripresa della completa motilità in flesso-estensione del pollice.

 
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